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Calcolo del rischio cardiovascolare

Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nel mondo occidentale, responsabili di circa il 40% di tutti i decessi. Molti di questi eventi potrebbero essere prevenuti attraverso un’adeguata valutazione del rischio individuale e l’adozione di misure preventive mirate. Il calcolo del rischio cardiovascolare è uno strumento fondamentale che permette di stimare la probabilità di sviluppare un evento cardiovascolare nei prossimi anni. Ma come funziona questo calcolo? Quali fattori vengono considerati? E cosa fare una volta conosciuto il proprio rischio?

Calcola il Rischio Cardiovascolare

ℹ️ Informazioni importanti

Questo strumento calcola il rischio cardiovascolare a 10 anni utilizzando l’algoritmo del Progetto Cuore dell’Istituto Superiore di Sanità, che stima la probabilità di andare incontro a un primo evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus).

Il calcolo è valido per persone di età compresa tra 40 e 69 anni senza precedenti eventi cardiovascolari.

⚠️ Attenzione: Questo strumento ha solo scopo informativo ed educativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico. Per una valutazione accurata del tuo rischio cardiovascolare e per ricevere indicazioni terapeutiche personalizzate, consulta sempre il tuo medico o uno specialista.

anni
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* Presenza di ipertensione arteriosa per cui il medico ha prescritto farmaci anti-ipertensivi.

Cos’è il rischio cardiovascolare

Il rischio cardiovascolare è la probabilità che una persona ha di sviluppare una malattia a carico del cuore o dei vasi sanguigni in un determinato arco di tempo, generalmente 10 anni. Gli eventi considerati includono:

Questo calcolo non fornisce una diagnosi, ma una stima probabilistica basata sulla presenza di diversi fattori di rischio che, combinati tra loro, possono aumentare significativamente la probabilità di sviluppare problemi cardiovascolari.

Perché è importante calcolare il rischio cardiovascolare

Conoscere il proprio rischio cardiovascolare permette di:

  • identificare precocemente le persone a rischio elevato, anche in assenza di sintomi
  • personalizzare gli interventi preventivi in base al profilo di rischio individuale
  • motivare le persone a modificare il proprio stile di vita
  • decidere se iniziare terapie farmacologiche preventive
  • monitorare nel tempo l’efficacia delle strategie preventive adottate.

La prevenzione è particolarmente efficace nelle malattie cardiovascolari perché molti fattori di rischio sono modificabili attraverso cambiamenti dello stile di vita o terapie appropriate.

I principali fattori di rischio cardiovascolare

I fattori di rischio si dividono in modificabili e non modificabili.

Fattori non modificabili

Età

Il rischio cardiovascolare aumenta progressivamente con l’età. Per gli uomini il rischio inizia a crescere dopo i 45 anni, per le donne dopo i 55 anni o dopo la menopausa.

Sesso

Gli uomini hanno un rischio maggiore rispetto alle donne in età fertile. Dopo la menopausa, il rischio delle donne tende ad aumentare progressivamente.

Familiarità

Avere parenti di primo grado (genitori, fratelli) che hanno avuto eventi cardiovascolari precoci (prima dei 55 anni per gli uomini, prima dei 65 per le donne) aumenta significativamente il rischio individuale.

Fattori modificabili

Ipertensione arteriosa

La pressione arteriosa elevata danneggia progressivamente le pareti dei vasi sanguigni. L’ipertensione con valori superiori a 140/90 mmHg richiede attenzione e, spesso, trattamento.

Colesterolo elevato

In particolare, livelli alti di colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) e bassi di colesterolo HDL (“colesterolo buono”) aumentano il rischio di formazione di placche aterosclerotiche nelle arterie.

Diabete

Il diabete mellito, soprattutto se non ben controllato, danneggia i vasi sanguigni e accelera il processo di aterosclerosi. Le persone con diabete hanno un rischio cardiovascolare da 2 a 4 volte superiore.

Fumo

Il fumo di sigaretta è uno dei fattori di rischio più importanti e completamente evitabili. Danneggia le pareti dei vasi, favorisce la formazione di coaguli e riduce l’ossigenazione dei tessuti.

Obesità e sovrappeso

L’eccesso di peso, specialmente il grasso addominale, si associa a numerosi altri fattori di rischio come ipertensione, diabete e dislipidemia. L’obesità rappresenta un importante fattore di rischio modificabile.

Sedentarietà

La mancanza di attività fisica regolare aumenta il rischio cardiovascolare. La sedentarietà ha effetti negativi su tutto l’organismo. L’esercizio fisico, al contrario, ha un effetto protettivo sul cuore e sui vasi.

Alimentazione scorretta

Una dieta ricca di grassi saturi, zuccheri e sale, e povera di frutta, verdura e fibre contribuisce allo sviluppo di fattori di rischio cardiovascolare.

Stress

Lo stress cronico può influire negativamente sulla salute cardiovascolare, aumentando la pressione arteriosa e favorendo comportamenti dannosi come fumo o alimentazione scorretta.

Come si calcola il rischio cardiovascolare

Esistono diversi algoritmi e carte del rischio utilizzati per stimare la probabilità di eventi cardiovascolari.

Carta del rischio del Progetto Cuore

Sviluppata dall’Istituto Superiore di Sanità, questa carta è calibrata sulla popolazione italiana e stima il rischio di andare incontro a un primo evento cardiovascolare maggiore nei successivi 10 anni.

Per utilizzarla sono necessari i seguenti parametri:

  • sesso
  • età
  • presenza o assenza di diabete
  • abitudine al fumo
  • valore della pressione arteriosa sistolica
  • valore del colesterolo totale o del rapporto colesterolo totale/HDL.

Score europeo (ESC)

Utilizzato dalle linee guida europee, calcola il rischio di morte per cause cardiovascolari nei prossimi 10 anni. Considera parametri simili alla carta italiana ma è calibrato su popolazioni europee diverse.

Score di Framingham

È uno dei modelli più antichi e studiati, sviluppato sulla popolazione americana. Considera età, sesso, colesterolo totale, colesterolo HDL, pressione arteriosa, diabete e fumo.

Interpretazione del rischio

Il rischio cardiovascolare viene generalmente classificato in tre categorie.

Rischio basso

Probabilità inferiore al 3-5% di sviluppare un evento cardiovascolare nei prossimi 10 anni. In questa categoria rientrano generalmente persone giovani senza fattori di rischio significativi.

Rischio moderato

Probabilità tra il 5% e il 20%. Richiede attenzione e modifiche dello stile di vita, valutando caso per caso l’opportunità di iniziare terapie farmacologiche.

Rischio alto

Probabilità superiore al 20%. Necessita di interventi terapeutici più aggressivi, sia farmacologici che comportamentali.

Alcune condizioni automaticamente classificano una persona come ad alto o altissimo rischio, indipendentemente dal calcolo:

  • storia di precedenti eventi cardiovascolari
  • diabete con danno d’organo
  • insufficienza renale grave
  • colesterolo LDL molto elevato (superiore a 190 mg/dl).

Cosa fare dopo aver calcolato il rischio

Una volta valutato il proprio rischio cardiovascolare, è importante agire di conseguenza.

Per chi ha un rischio basso

  • Mantenere uno stile di vita sano.
  • Effettuare controlli periodici della pressione e del colesterolo.
  • Non sottovalutare anche piccoli incrementi dei fattori di rischio.

Per chi ha un rischio moderato

  • Modificare attivamente lo stile di vita.
  • Perdere peso se in sovrappeso.
  • Aumentare l’attività fisica.
  • Migliorare l’alimentazione.
  • Smettere di fumare.
  • Controllare regolarmente pressione e profilo lipidico.
  • Valutare con il medico l’opportunità di iniziare terapie preventive.

Per chi ha un rischio alto

Oltre a tutte le modifiche dello stile di vita:

  • iniziare tempestivamente terapie farmacologiche per controllare pressione, colesterolo e glicemia
  • seguire scrupolosamente le indicazioni terapeutiche
  • effettuare controlli medici più frequenti
  • considerare accertamenti cardiologici più approfonditi attraverso una visita cardiologica.

Strategie di prevenzione

La riduzione del rischio cardiovascolare passa senza dubbio da una buona alimentazione, dallo svolgimento regolare di attività fisica e dall’adozione di uno stile di vita sano.

Alimentazione

Adottare una dieta di tipo mediterraneo:

  • abbondanza di frutta, verdura, legumi e cereali integrali
  • pesce almeno 2-3 volte alla settimana
  • olio extravergine di oliva come condimento principale
  • riduzione di carni rosse, salumi e formaggi grassi
  • limitazione di sale (meno di 5 grammi al giorno)
  • riduzione di zuccheri semplici e dolci.

Attività fisica

  • Almeno 150 minuti settimanali di attività aerobica di intensità moderata (camminata veloce, nuoto, ciclismo).
  • 75 minuti di attività intensa.
  • Esercizi di rinforzo muscolare almeno 2 volte a settimana.
  • Ridurre la sedentarietà, alzandosi ogni 30 minuti durante attività prolungate da seduti.

Controllo del peso

Mantenere un indice di massa corporea (BMI) tra 18,5 e 24,9 e una circonferenza addominale inferiore a 94 cm per gli uomini e 80 cm per le donne.

Abolizione del fumo

Smettere di fumare è forse l’intervento più efficace per ridurre il rischio cardiovascolare. I benefici iniziano già dopo poche settimane dalla cessazione.

Gestione dello stress

  • Praticare tecniche di rilassamento.
  • Dedicare tempo ad attività piacevoli.
  • Dormire adeguatamente (7-8 ore per notte).
  • Mantenere relazioni sociali positive.

Terapie farmacologiche

Quando indicato dal medico:

  • antipertensivi per controllare la pressione
  • statine per ridurre il colesterolo
  • antidiabetici per controllare la glicemia
  • antiaggreganti (come l’aspirina) in prevenzione secondaria.

Monitoraggio nel tempo

Il rischio cardiovascolare non è statico ma cambia nel tempo in base all’età, all’evoluzione dei fattori di rischio e all’efficacia degli interventi preventivi. È importante:

  • rivalutare periodicamente il proprio profilo di rischio
  • controllare regolarmente pressione, colesterolo e glicemia
  • adattare le strategie preventive in base ai cambiamenti
  • non interrompere le terapie senza consultare il medico.

Il calcolo del rischio cardiovascolare è uno strumento potente di medicina preventiva. Permette di identificare precocemente chi ha maggiori probabilità di sviluppare problemi cardiaci e vascolari, consentendo interventi mirati ed efficaci. La buona notizia è che la maggior parte dei fattori di rischio è modificabile e che anche piccoli cambiamenti nello stile di vita possono produrre benefici significativi sulla salute del cuore.