Al Santagostino Genova è presente un’équipe multidisciplinare che si occupa della prevenzione, della diagnosi, del trattamento e del counselling delle malattie sessualmente trasmissibili (MST).
La venereologia, cos’è?
La venereologia è la specializzazione medica incentrata su diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale (MST), un tempo conosciute come malattie veneree.
Questa disciplina studia patologie come sifilide, gonorrea, clamidia, herpes genitale, papillomavirus umano (HPV), HIV/AIDS e molte altre infezioni che si trasmettono principalmente attraverso rapporti sessuali. Si interessa, inoltre, sia degli aspetti clinici delle infezioni sia della loro gestione dal punto di vista epidemiologico e della prevenzione, promuovendo comportamenti sessuali responsabili.
Chi è e cosa fa il venereologo?
Il venereologo si occupa della diagnosi, cura e prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Tra queste rientra l’HIV/AIDS, un’infezione virale che compromette il sistema immunitario e richiede un’attenta gestione clinica. La sifilide, una malattia batterica, è un’altra condizione di cui si occupa, data la sua capacità di evolvere in forme gravi se non trattata precocemente. Anche la gonorrea, caratterizzata da secrezioni e infiammazioni dolorose, e la clamidia, spesso silente ma pericolosa per la fertilità, rientrano tra le patologie curate dal venereologo.
Particolare attenzione è dedicata all’infezione da papilloma virus (HPV), per il suo legame con lo sviluppo di tumori genitali, e all’herpes genitale, che richiede attenzione per le recidive e l’impatto sulla qualità della vita.
In più, il venereologo si occupa di infezioni virali come l’epatite B e C, che possono trasmettersi anche attraverso rapporti sessuali, e della trichomoniasi, un’infezione parassitaria che interessa prevalentemente l’apparato genitale. La prevenzione e l’educazione alla salute sessuale sono parte integrante del lavoro del venereologo.
Svolgere una visita venereologica è sicuramente opportuno quando si manifestano sintomi riconducibili alle MST indicate; ma è altrettanto importante svolgere delle visite di monitoraggio, a fini quindi preventivi.
Esami diagnostici per le infezioni sessuali
Gli esami diagnostici per le malattie sessualmente trasmissibili servono a individuare per tempo la presenza di agenti patogeni e impostare il trattamento adeguato.
Tra i test più utilizzati in venereologia ci sono gli esami del sangue, che permettono di diagnosticare infezioni come HIV, sifilide, epatite B e C. Attraverso specifici marcatori anticorpali o antigenici, questi esami forniscono informazioni precise anche nelle fasi iniziali dell’infezione.
Per individuare clamidia e gonorrea si utilizzano generalmente i tamponi uretrali, vaginali o rettali, oppure test molecolari su campioni di urine, che rilevano direttamente il DNA del batterio. Anche il Pap-test, nato come esame di screening per il tumore del collo dell’utero, può indicare la presenza di alterazioni dovute al papilloma virus (HPV), che possono poi essere approfondite con il test HPV-DNA.
L’herpes genitale viene diagnosticato tramite tampone delle lesioni e successiva analisi virologica o attraverso esami sierologici. I test di biologia molecolare, come la PCR, stanno assumendo un ruolo crescente per la loro elevata sensibilità. In molti casi il venereologo può richiedere più test contemporaneamente per garantire una diagnosi completa, soprattutto in presenza di sintomi aspecifici o di più infezioni concomitanti.
La diagnosi precoce permette trattamenti efficaci e riduce il rischio di complicanze, migliora la salute individuale e contribuisce alla prevenzione della trasmissione ad altri.