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L’ulcera, cos’è e come prevenirla

L’ulcera rappresenta una delle patologie digestive più comuni e può interessare diverse parti del corpo. Quando si parla di ulcera, ci si riferisce generalmente alle ulcere peptiche che colpiscono lo stomaco e il duodeno, ma esistono anche ulcere cutanee che richiedono attenzione medica. Comprendere cosa sono le ulcere, riconoscerne i sintomi e conoscere le strategie di prevenzione è fondamentale per evitare complicazioni potenzialmente gravi.

Cos’è un’ulcera

Un’ulcera è una lesione della mucosa che riveste alcuni organi, caratterizzata dalla perdita di sostanza con formazione di una cavità più o meno profonda. A differenza di una semplice erosione superficiale, l’ulcera penetra oltre lo strato mucoso raggiungendo gli strati sottostanti dei tessuti.

Le ulcere possono svilupparsi in diverse sedi dell’organismo, ma quelle più comuni e clinicamente rilevanti sono le ulcere peptiche del tratto gastrointestinale superiore e le ulcere cutanee degli arti inferiori. Ogni tipo di ulcera ha caratteristiche, cause e trattamenti specifici che richiedono un approccio diagnostico e terapeutico mirato.

Ulcera gastrica e duodenale

Le ulcere peptiche sono lesioni della mucosa dello stomaco (ulcera gastrica) o della prima porzione dell’intestino tenue (ulcera duodenale).

Ulcera gastrica

Caratteristiche specifiche:

  • localizzazione prevalente nella piccola curvatura dello stomaco
  • più frequente negli adulti oltre i 50 anni
  • dolore che tipicamente si manifesta o peggiora durante i pasti
  • rischio più elevato di degenerazione maligna rispetto all’ulcera duodenale.

Meccanismo di formazione:

  • squilibrio tra fattori aggressivi (acido cloridrico, pepsina) e difensivi (muco, bicarbonato)
  • indebolimento della barriera mucosa gastrica
  • ridotta capacità di riparazione tissutale
  • ischemia locale che compromette la guarigione.
Caratteristica Ulcera gastrica Ulcera duodenale
Frequenza 15% delle ulcere peptiche 80% delle ulcere peptiche
Localizzazione 85% sulla piccola curvatura dello stomaco Bulbo duodenale (primi centimetri del duodeno)
Età tipica Over 50-60 anni 30-60 anni
Dolore e pasti Peggiora durante o dopo i pasti Migliora con l’assunzione di cibo
Momento del dolore 30-60 minuti dopo i pasti, raramente notturno 2-3 ore dopo i pasti, frequente risveglio notturno (tra l’1 e le 2)
Rapporto maschi/femmine Uguale dopo i 50 anni Rapporto 3:1 (più frequente negli uomini)
Rischio di malignità Presente (richiede sempre biopsia) Estremamente raro
Secrezione acida gastrica Normale o ridotta Aumentata (ipersecrezione)
Helicobacter pylori Presente nel 30-70% dei casi Presente in oltre il 50-95% dei casi

Ulcera duodenale

Caratteristiche distintive:

  • più comune dell’ulcera gastrica (rapporto 3:1)
  • localizzazione tipica nel bulbo duodenale
  • dolore che migliora con l’assunzione di cibo
  • picco di incidenza tra 30 e 60 anni
  • raramente associata a malignità.

Fattori predisponenti:

  • ipersecrezione acida gastrica
  • svuotamento gastrico accelerato
  • infezione da Helicobacter pylori
  • fattori genetici e familiarità.

Ulcere cutanee

Le ulcere cutanee rappresentano un problema significativo, specialmente negli anziani e nei pazienti con patologie vascolari.

Classificazione per eziologia

Ulcere vascolari:

  • ulcere venose da insufficienza venosa cronica
  • ulcere arteriose da ischemia periferica
  • ulcere miste con componente venosa e arteriosa
  • localizzazione prevalente agli arti inferiori.

Ulcere da pressione (piaghe da decubito):

  • causate da pressione prolungata su prominenze ossee
  • comuni in pazienti allettati o con mobilità ridotta
  • stadi di gravità crescente da eritema a necrosi profonda
  • prevenzione fondamentale con mobilizzazione e cura della cute.

Ulcere diabetiche:

  • piede diabetico con perdita di sensibilità
  • guarigione rallentata per alterazioni vascolari e neurologiche
  • alto rischio di infezione e complicazioni
  • necessità di controllo glicemico ottimale.

Ulcere da altre cause:

  • lesioni traumatiche che non guariscono
  • ulcere neoplastiche
  • ulcere da vasculiti o malattie autoimmuni
  • ulcere iatrogene da farmaci o radiazioni.

Cause comuni delle ulcere

Le cause delle ulcere peptiche sono ben definite e spesso interconnesse.

Infezione da Helicobacter pylori

Ruolo patogenetico:

  • batterio che colonizza la mucosa gastrica
  • responsabile del 70-90% delle ulcere duodenali
  • causa del 60-70% delle ulcere gastriche
  • induce infiammazione cronica della mucosa (gastrite).

Meccanismi di danno:

  • produzione di ureasi che neutralizza l’acidità gastrica
  • danneggiamento diretto della barriera mucosa
  • stimolazione della risposta infiammatoria
  • alterazione della secrezione acida e della motilità gastrica.

Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)

Effetto lesivo sulla mucosa:

  • inibizione della sintesi di prostaglandine protettive
  • riduzione della produzione di muco e bicarbonato
  • diminuzione del flusso sanguigno mucosale
  • effetto tossico diretto sulle cellule epiteliali.

Fattori di rischio per ulcera da FANS:

  • età superiore a 65 anni
  • storia di ulcera o sanguinamento gastrico pregresso
  • uso concomitante di anticoagulanti o corticosteroidi
  • dosaggi elevati o uso prolungato
  • uso combinato di più FANS.

Stress e fattori psicologici

Influenza sul sistema digestivo:

  • aumento della secrezione acida da stress cronico
  • alterazione della motilità gastrointestinale
  • riduzione delle difese mucosali
  • modifiche comportamentali (fumo, alcol, alimentazione irregolare).

Altri fattori contributivi

  • consumo eccessivo di alcol con effetto erosivo diretto
  • fumo di sigaretta che riduce la guarigione e aumenta il rischio
  • dieta ricca di cibi piccanti o irritanti
  • predisposizione genetica e familiarità
  • sindrome di Zollinger-Ellison con ipersecrezione acida.
Fattori rischio ulcera santagostino genova

Come si riconosce un’ulcera

I sintomi delle ulcere peptiche possono variare in intensità e caratteristiche.

Sintomi tipici dell’ulcera gastrica

Dolore epigastrico:

  • localizzato nella parte alta e centrale dell’addome (mal di stomaco)
  • descritto come bruciore, morso o crampo
  • insorgenza o peggioramento durante i pasti
  • possibile irradiazione al dorso.

Altri sintomi:

Sintomi dell’ulcera duodenale

Dolore caratteristico:

  • dolore che compare 2-5 ore dopo i pasti
  • miglioramento con l’assunzione di cibo o antiacidi
  • dolore notturno che risveglia il paziente
  • andamento ciclico con periodi di remissione e riacutizzazione.

Sintomi di allarme

Segni di complicazioni:

  • vomito con sangue rosso vivo o color caffè
  • feci nere e picee (melena) per sanguinamento digestivo
  • dolore petto o addominale improvviso e severo (possibile perforazione)
  • debolezza, pallore e tachicardia (anemia da sanguinamento cronico)
  • perdita di peso significativa e inspiegabile.

Complicazioni delle ulcere

Le ulcere non trattate possono evolvere in complicazioni gravi.

Sanguinamento

  • erosione di vasi sanguigni nella base dell’ulcera
  • sanguinamento occulto cronico con anemia
  • emorragia massiva acuta con instabilità emodinamica
  • necessità di intervento endoscopico o chirurgico d’urgenza.

Perforazione

  • rottura della parete gastrica o duodenale
  • peritonite acuta con addome acuto chirurgico
  • mortalità elevata se non trattata tempestivamente
  • necessità di intervento chirurgico d’urgenza.

Penetrazione

  • estensione dell’ulcera a organi adiacenti
  • più frequente nel pancreas per ulcere duodenali posteriori
  • dolore persistente che non risponde ai farmaci
  • possibili complicazioni negli organi coinvolti.

Stenosi

  • restringimento del lume gastrico o duodenale
  • conseguenza di ripetute ulcerazioni e cicatrizzazioni
  • vomito per ostruzione al passaggio del cibo
  • necessità di dilatazione endoscopica o chirurgia.

Trattamento delle ulcere peptiche

Il trattamento moderno delle ulcere è molto efficace e raramente richiede chirurgia.

Terapia farmacologica

Inibitori della pompa protonica (IPP):

  • omeprazolo, lansoprazolo, pantoprazolo, esomeprazolo
  • riduzione drastica della secrezione acida gastrica
  • durata del trattamento 4-8 settimane per guarigione
  • mantenimento a lungo termine in casi selezionati.

Antagonisti dei recettori H2:

  • ranitidina, famotidina
  • alternativa agli IPP nelle forme lievi
  • efficacia inferiore rispetto agli inibitori di pompa
  • utilizzo meno frequente nella pratica clinica attuale.

Antiacidi e protettori della mucosa:

  • neutralizzazione temporanea dell’acidità gastrica
  • sucralfato che forma una barriera protettiva
  • utilizzo come terapia aggiuntiva sintomatica
  • beneficio limitato come monoterapia.

Eradicazione dell’Helicobacter pylori

Terapia tripla standard:

  • inibitore di pompa protonica a dose doppia
  • claritromicina e amoxicillina (o metronidazolo)
  • durata del trattamento 10-14 giorni
  • efficacia di eradicazione 70-85%.

Terapie alternative:

  • terapia quadrupla con bismuto per resistenze
  • terapia sequenziale o concomitante
  • terapia di seconda linea dopo fallimento
  • test di controllo dell’eradicazione dopo 4-6 settimane.

Gestione dei FANS

  • sospensione o riduzione del dosaggio quando possibile
  • sostituzione con paracetamolo per il dolore
  • gastroprotettori (IPP) in associazione se necessario continuare
  • utilizzo di FANS selettivi (COX-2) a minor rischio.

Trattamento chirurgico

Indicazioni attuali limitate:

  • complicazioni acute (perforazione, sanguinamento massivo)
  • stenosi severa non trattabile endoscopicamente
  • fallimento della terapia medica in casi selezionati
  • sospetto di malignità nell’ulcera gastrica.

Prevenzione delle ulcere

La prevenzione è possibile agendo sui fattori di rischio modificabili:

Prevenzione primaria

Stile di vita salutare:

  • dieta equilibrata con pasti regolari
  • riduzione o eliminazione dell’alcol
  • cessazione del fumo
  • gestione dello stress con tecniche di rilassamento
  • attività fisica regolare.

Uso razionale dei farmaci:

  • limitare l’uso di FANS allo stretto necessario
  • preferire paracetamolo quando possibile
  • associare gastroprotettori nei soggetti a rischio
  • evitare automedicazione prolungata.

Prevenzione secondaria

Screening e trattamento dell’Helicobacter pylori:

  • test in soggetti con sintomi suggestivi
  • eradicazione quando positivo
  • controllo dell’efficacia del trattamento
  • screening in familiari di pazienti con tumore gastrico.

Gastroprotezione nei soggetti a rischio:

  • IPP profilattici in pazienti in terapia cronica con FANS
  • protezione in politerapia con anticoagulanti
  • monitoraggio in pazienti con storia di ulcera
  • dosaggi e durata personalizzati.

Controlli periodici

  • gastroscopia di follow-up per ulcere gastriche
  • verifica della guarigione completa
  • sorveglianza in pazienti con fattori di rischio persistenti
  • educazione del paziente sui segnali di allarme.

Le ulcere peptiche, pur essendo condizioni potenzialmente gravi, possono essere efficacemente prevenute e trattate con l’approccio terapeutico moderno. La comprensione dei fattori di rischio, il riconoscimento tempestivo dei sintomi e l’aderenza alla terapia prescritta rappresentano gli elementi chiave per una gestione ottimale e la prevenzione delle complicazioni.