
La trombosi: cos’è e cosa fare
La trombosi è una condizione medica che può avere conseguenze gravi se non riconosciuta e trattata tempestivamente. Questa patologia, caratterizzata dalla formazione di coaguli di sangue all’interno dei vasi sanguigni, colpisce migliaia di persone ogni anno e richiede una conoscenza approfondita per essere gestita correttamente.
Cos’è la trombosi
La trombosi è un processo patologico che si verifica quando si forma un coagulo di sangue (trombo) all’interno di un vaso sanguigno, ostacolando o bloccando completamente il flusso ematico. Questo fenomeno può interessare sia le arterie che le vene, causando diverse complicazioni a seconda della localizzazione e dell’estensione del coagulo.
Il sistema circolatorio umano è progettato per mantenere il sangue in stato liquido durante la circolazione, attivando i meccanismi di coagulazione solo quando necessario, come in caso di ferite. Quando questo delicato equilibrio si rompe, può verificarsi la formazione inappropriata di coaguli che compromettono la normale circolazione sanguigna.

Tipi di trombosi
Esistono diversi tipi di trombosi, classificati principalmente in base alla localizzazione del coagulo:
Trombosi venosa
La trombosi venosa è la forma più comune e si suddivide in:
- trombosi venosa profonda (TVP): colpisce le vene profonde, principalmente degli arti inferiori. Rappresenta la forma più pericolosa poiché i coaguli possono staccarsi e raggiungere i polmoni
- trombosi venosa superficiale: interessa le vene superficiali, causando infiammazione e dolore localizzato, ma con minore rischio di complicazioni gravi
- embolia polmonare: si verifica quando un frammento di trombo si stacca e raggiunge i vasi polmonari, rappresentando un’emergenza medica.
Trombosi arteriosa
La trombosi arteriosa coinvolge le arterie e può causare:
- infarto miocardico: quando il coagulo ostruisce le arterie coronarie
- ictus: se il trombo blocca i vasi cerebrali
- ischemia degli arti: quando viene compromessa la circolazione arteriosa periferica.
Cause della trombosi
Le cause sono molteplici e spesso interconnesse. I fattori di rischio si dividono in tre categorie principali, note come “triade di Virchow”:
Alterazioni del flusso sanguigno
- Immobilizzazione prolungata (viaggi lunghi, allettamento)
- Interventi chirurgici maggiori
- Fratture degli arti inferiori
- Insufficienza cardiaca.
Lesioni della parete vascolare
- Traumi diretti ai vasi sanguigni
- Presenza di cateteri venosi
- Aterosclerosi
- Vasculiti.
Alterazioni della coagulazione
- Predisposizione genetica (trombofilie ereditarie)
- Assunzione di contraccettivi orali
- Terapia ormonale sostitutiva
- Gravidanza e puerperio
- Tumori maligni
- Malattie autoimmuni.
Altri fattori di rischio includono l’età avanzata, l’obesità, il fumo di sigaretta e alcune patologie croniche come il diabete.
Sintomi della trombosi
I sintomi della trombosi variano significativamente in base alla localizzazione e all’estensione del coagulo.
Sintomi della trombosi venosa profonda
- Gonfiore dell’arto colpito, spesso asimmetrico
- Dolore che peggiora con il movimento
- Sensazione di calore nella zona interessata
- Arrossamento o colorazione bluastra della pelle
- Indurimento delle vene superficiali
- Crampi muscolari, particolarmente al polpaccio.
Sintomi dell’embolia polmonare
- Difficoltà respiratoria improvvisa
- Dolore toracico che peggiora con la respirazione profonda
- Tosse, talvolta con sangue
- Tachicardia
- Sudorazione eccessiva
- Senso di svenimento.
Sintomi della trombosi arteriosa
- Dolore intenso nella zona colpita
- Perdita di funzionalità dell’organo interessato
- Pallore o colorazione bluastra della pelle
- Assenza di polso nella zona distale al trombo
- Sensazione di freddo nell’arto colpito.
Come inizia una trombosi
La trombosi inizia generalmente in modo silenzioso, con la formazione graduale del coagulo. Il processo può essere scatenato da uno o più fattori di rischio che alterano l’equilibrio tra i meccanismi pro-coagulanti e anti-coagulanti naturali dell’organismo.
Spesso i primi segni sono sottili e possono essere confusi con altri disturbi meno gravi. Per questo motivo, è fondamentale prestare attenzione ai sintomi, specialmente se si è in presenza di fattori di rischio noti.
Quanto è grave la trombosi
La gravità della trombosi dipende da diversi fattori:
- localizzazione: le trombosi che interessano organi vitali (cuore, cervello, polmoni) sono più pericolose
- estensione: coaguli più grandi causano ostruzioni maggiori
- tempestività del trattamento: un intervento precoce riduce significativamente il rischio di complicazioni
- condizioni generali del paziente: età, patologie preesistenti e stato di salute generale influenzano la prognosi.
Le complicazioni più temibili includono l’embolia polmonare, l’infarto miocardico, l’ictus e la sindrome post-trombotica, che può causare problemi circolatori cronici.
Prevenzione della trombosi
La prevenzione rappresenta l’arma più efficace contro la trombosi.
Misure generali
- Mantenere uno stile di vita attivo con esercizio fisico regolare
- Evitare l’immobilizzazione prolungata durante viaggi lunghi
- Mantenere un peso corporeo adeguato
- Smettere di fumare
- Seguire una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura
- Mantenere una buona idratazione.
Prevenzione farmacologica
In presenza di fattori di rischio elevati, il medico può prescrivere:
- farmaci anticoagulanti per ridurre la capacità di coagulazione del sangue
- farmaci antiaggreganti piastrinici
- eparina a basso peso molecolare in situazioni specifiche.
Misure meccaniche
- Utilizzo di calze elastiche graduate
- Dispositivi di compressione pneumatica intermittente
- Mobilizzazione precoce dopo interventi chirurgici.
Trattamento della trombosi
Il trattamento della trombosi deve essere tempestivo e personalizzato.
Terapia anticoagulante
- Eparina: utilizzata nella fase acuta per la sua azione rapida
- Warfarin: anticoagulante orale per terapie a lungo termine
- Nuovi anticoagulanti orali (DOAC): farmaci più moderni con minori interazioni e controlli.
Terapia trombolitica
Nei casi più gravi, possono essere utilizzati farmaci che sciolgono attivamente il coagulo, sempre sotto stretto controllo medico per il rischio di emorragie.
Trattamento chirurgico
In situazioni particolari può essere necessario:
- rimozione chirurgica del trombo (trombectomia)
- posizionamento di filtri nella vena cava inferiore
- bypass vascolare per ripristinare la circolazione.
La durata del trattamento varia generalmente da tre mesi a terapie a vita, a seconda del rischio di recidiva e delle condizioni del paziente.