Skip to content

La tetralogia di Fallot, cosa è

La tetralogia di Fallot è una cardiopatia congenita complessa caratterizzata dalla presenza di quattro anomalie cardiache specifiche. Rappresenta la forma più comune di cardiopatia congenita cianogena, costituendo circa il 10% di tutte le malformazioni cardiache congenite e colpendo circa 1 neonato ogni 3000 nati vivi. Il nome deriva dal medico francese Étienne-Louis Arthur Fallot che per primo descrisse dettagliatamente questa condizione nel 1888.

Questa malformazione cardiaca richiede un trattamento chirurgico per permettere una vita normale, ma grazie ai progressi della cardiochirurgia pediatrica, la prognosi è significativamente migliorata negli ultimi decenni. La comprensione della fisiopatologia, dei sintomi e delle opzioni terapeutiche è fondamentale per la gestione ottimale di questa condizione.

Che cos’è la tetralogia di Fallot in medicina

La tetralogia di Fallot è definita dalla presenza simultanea di quattro anomalie cardiache strutturali che si sviluppano durante la formazione del cuore fetale. Il termine “tetralogia” deriva dal greco e significa letteralmente “gruppo di quattro”.

Le quattro anomalie caratteristiche sono:

  • Stenosi dell’arteria polmonare, che ostacola il flusso di sangue dal ventricolo destro ai polmoni
  • Difetto interventricolare, un’apertura anomala nella parete che separa i due ventricoli
  • Ipertrofia ventricolare destra, un ispessimento della parete del ventricolo destro dovuto al sovraccarico di lavoro
  • Destroposizione dell’aorta, dove l’aorta è spostata verso destra e si trova a cavallo del difetto interventricolare

La causa principale di queste anomalie risiede in un’alterazione dello sviluppo embriologico del setto infundibolare e del tronco arterioso comune durante le prime settimane di gestazione. Questa alterazione porta a una divisione anomala del tronco arterioso e a uno sviluppo scorretto del tratto di efflusso ventricolare destro.

La gravità della tetralogia di Fallot dipende principalmente dal grado di ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo destro. Nei casi più lievi, l’ostruzione è minima e i sintomi possono manifestarsi più tardivamente. Nelle forme severe, l’ostruzione è significativa e i sintomi compaiono precocemente.

Esistono varianti anatomiche della tetralogia di Fallot, incluse forme con atresia polmonare completa, dove non esiste comunicazione tra ventricolo destro e arterie polmonari, e forme con anomalie associate come difetti del setto atriale o anomalie delle coronarie.

Anomalie della Tetralogia di Fallot
Anomalia Descrizione Conseguenza
1. Stenosi polmonare Restringimento del tratto di efflusso del ventricolo destro Ostacola il flusso di sangue ai polmoni
2. Difetto interventricolare Apertura nella parete tra i due ventricoli Permette mescolamento del sangue
3. Ipertrofia ventricolare destra Ispessimento della parete del ventricolo destro Compenso al sovraccarico di lavoro
4. Destroposizione aortica Aorta spostata a destra, a cavallo del difetto Riceve sangue da entrambi i ventricoli

Caratteristiche principali della malformazione

La stenosi polmonare rappresenta l’elemento fisiopatologico centrale della tetralogia di Fallot. Questa ostruzione può localizzarsi a livello sottovalvolare (infundibolare), valvolare o sopravalvolare, e spesso è presente a più livelli. L’ostruzione impedisce al sangue povero di ossigeno di raggiungere efficacemente i polmoni.

Il difetto interventricolare nella tetralogia di Fallot è tipicamente ampio e perimembranoso, localizzato nella porzione superiore del setto interventricolare. Le sue dimensioni sono solitamente significative, permettendo un flusso bidirezionale tra i ventricoli.

L’ipertrofia ventricolare destra si sviluppa come conseguenza dell’aumentato sforzo richiesto al ventricolo destro per pompare il sangue attraverso il tratto di efflusso ostruito. Nel tempo, la parete muscolare del ventricolo destro si ispessisce progressivamente.

La destroposizione aortica è caratterizzata dallo spostamento dell’origine dell’aorta verso destra, posizionandosi a cavallo del difetto interventricolare. Questa posizione anomala permette all’aorta di ricevere sangue sia dal ventricolo sinistro che dal ventricolo destro.

La combinazione di queste anomalie determina un corto circuito destro-sinistro, dove sangue povero di ossigeno dal ventricolo destro passa attraverso il difetto interventricolare nell’aorta, bypassando i polmoni. Questo meccanismo è responsabile della cianosi caratteristica della malattia.

Il grado di cianosi dipende dalla severità dell’ostruzione polmonare: maggiore è l’ostruzione, minore è il flusso polmonare e più sangue non ossigenato viene deviato nell’aorta, aumentando la cianosi.

Quali sono i sintomi della sindrome di Fallot nel feto

Durante la gravidanza, la tetralogia di Fallot può essere sospettata attraverso l’ecocardiografia fetale, un esame ultrasonografico specialistico del cuore fetale. Questo esame può essere eseguito tra la 18a e la 22a settimana di gestazione.

I segni ecografici suggestivi includono l’identificazione del difetto interventricolare, la visualizzazione della destroposizione aortica, l’evidenza di ipertrofia ventricolare destra e l’identificazione della stenosi polmonare. L’ecocardiografista valuta anche le dimensioni delle camere cardiache e il flusso sanguigno.

Il feto con tetralogia di Fallot generalmente cresce normalmente durante la gravidanza poiché la circolazione fetale è diversa da quella postnatale. Nel feto, il sangue ossigenato proviene dalla placenta e la presenza del forame ovale pervio e del dotto arterioso permette al sangue di bypassare i polmoni.

Alcuni feti possono presentare rallentamento della crescita intrauterina se sono presenti anomalie cromosomiche associate o altre malformazioni. Circa il 15-20% dei bambini con tetralogia di Fallot presenta anomalie cromosomiche, più comunemente la delezione 22q11 (sindrome di DiGeorge).

La diagnosi prenatale permette una pianificazione appropriata del parto in centri specializzati con cardiochirurgia pediatrica, garantendo un intervento tempestivo dopo la nascita se necessario.

Sintomi dopo la nascita

Alla nascita, i sintomi possono non essere immediatamente evidenti perché il dotto arterioso pervio permette ancora il passaggio di sangue ai polmoni. Con la chiusura fisiologica del dotto nelle prime ore o giorni di vita, i sintomi diventano manifesti.

La cianosi è il sintomo più caratteristico e rappresenta la colorazione bluastra della pelle e delle mucose dovuta alla presenza di sangue insufficientemente ossigenato. La cianosi può essere presente alla nascita o svilupparsi gradualmente nelle prime settimane di vita.

Le crisi ipossiche o “spells tetralogy” sono episodi acuti di grave cianosi e difficoltà respiratoria che si verificano tipicamente nei primi anni di vita. Sono scatenate da pianto, alimentazione o defecazione e rappresentano emergenze mediche. Durante questi episodi, il bambino diventa improvvisamente cianotico, irritabile e può perdere conoscenza.

La dispnea, ovvero difficoltà respiratoria, si manifesta durante l’allattamento o il pianto. I neonati possono stancarsi facilmente durante la poppata e richiedere pause frequenti.

Il ritardo di crescita è comune nei bambini non operati, con difficoltà nell’aumento di peso e nella crescita staturale dovuti all’insufficiente ossigenazione e all’aumentato lavoro metabolico.

La posizione “accovacciata” (squatting) è caratteristica nei bambini più grandi che imparano spontaneamente ad assumere questa posizione dopo sforzi fisici per migliorare l’ossigenazione aumentando le resistenze vascolari sistemiche.

L’ippocratismo digitale, cioè l’ingrossamento delle falangi distali delle dita con unghie a “vetrino d’orologio”, si sviluppa nei bambini più grandi non operati come conseguenza della cronica ipossiemia.

[SUGGERIMENTO TABELLA]: Inserire qui una tabella “Sintomi della tetralogia di Fallot per età” con colonne: Età, Sintomi principali, Segni clinici, Urgenza.

Diagnosi della tetralogia di Fallot

La diagnosi postnatale si basa su un’accurata valutazione clinica che include l’osservazione della cianosi, l’auscultazione cardiaca che rivela un soffio sistolico caratteristico dovuto alla stenosi polmonare, e la valutazione dello stato generale del neonato.

L’elettrocardiogramma mostra segni di ipertrofia ventricolare destra con deviazione assiale destra e onde R prominenti nelle derivazioni precordiali destre. Questi segni riflettono l’aumentato lavoro del ventricolo destro (visita cardiologica specialistica è essenziale).

La radiografia del torace mostra un’immagine caratteristica “a scarpa” o “a zoccolo” dovuta all’ipertrofia ventricolare destra e alla concavità dell’arco polmonare. Il flusso polmonare appare ridotto con trama vascolare polmonare diminuita.

L’ecocardiografia rappresenta l’esame diagnostico fondamentale e permette la visualizzazione diretta delle quattro anomalie caratteristiche, la valutazione della gravità della stenosi polmonare, l’identificazione di eventuali anomalie associate e la pianificazione dell’intervento chirurgico (ecocardiogramma completo).

La saturazione di ossigeno misurata mediante pulsossimetria è tipicamente ridotta, con valori che possono variare dal 70% al 90% a seconda della gravità dell’ostruzione polmonare, mentre i valori normali sono superiori al 95%.

Il cateterismo cardiaco attualmente è raramente necessario per la diagnosi ma può essere utile in casi selezionati per valutare l’anatomia delle arterie polmonari, identificare eventuali fonti collaterali di flusso polmonare o valutare le arterie coronarie.

La tomografia computerizzata o la risonanza magnetica cardiaca possono essere utilizzate per definire meglio l’anatomia vascolare, specialmente le arterie polmonari e l’arco aortico, prima dell’intervento chirurgico.

Come si opera la tetralogia di Fallot

Il trattamento della tetralogia di Fallot è chirurgico e l’intervento è necessario per garantire la sopravvivenza e una buona qualità di vita. L’approccio terapeutico dipende dall’età del paziente, dalla gravità della malformazione e dalla presenza di crisi ipossiche.

La chirurgia palliativa con shunt sistemico-polmonare può essere necessaria nei neonati molto piccoli o con anatomia sfavorevole per la correzione completa. Lo shunt di Blalock-Taussig modificato crea una connessione tra un’arteria sistemica e l’arteria polmonare per aumentare il flusso polmonare.

La correzione chirurgica completa è l’intervento definitivo e viene generalmente eseguita tra i 3 e i 12 mesi di vita, quando le condizioni del bambino lo permettono. L’intervento viene eseguito in circolazione extracorporea con arresto cardiaco.

La procedura chirurgica prevede:

  • Chiusura del difetto interventricolare mediante patch
  • Ampliamento del tratto di efflusso del ventricolo destro
  • Disostruzione o sostituzione della valvola polmonare se necessario
  • Ampliamento dell’arteria polmonare principale in alcuni casi

Le tecniche chirurgiche moderne mirano a preservare la valvola polmonare quando possibile per evitare l’insufficienza polmonare significativa che può richiedere reinterventi futuri. Quando non è possibile preservare la valvola, può essere necessario inserire un condotto valvolato.

Il tasso di mortalità operatoria è attualmente inferiore al 2-3% nei centri specializzati, rappresentando un risultato eccellente grazie ai progressi delle tecniche chirurgiche e della gestione perioperatoria.

Il periodo post-operatorio richiede monitoraggio intensivo per gestire possibili complicanze come aritmie, disfunzione ventricolare o sanguinamento. La maggior parte dei bambini ha un recupero rapido e può essere dimessa entro 7-10 giorni.

Quanto si vive con la tetralogia di Fallot

La prognosi della tetralogia di Fallot è significativamente migliorata negli ultimi decenni grazie ai progressi della cardiochirurgia. Senza intervento chirurgico, solo il 25% dei pazienti sopravvive oltre i 10 anni e meno del 5% raggiunge i 40 anni.

Dopo correzione chirurgica completa, la sopravvivenza a lungo termine è eccellente, con oltre il 90% dei pazienti che raggiunge l’età adulta. La qualità di vita è generalmente buona e molti pazienti possono condurre una vita normale con poche limitazioni.

I pazienti operati richiedono follow-up cardiologico per tutta la vita per monitorare possibili complicanze tardive come insufficienza polmonare, dilatazione ventricolare destra, aritmie e disfunzione ventricolare.

L’insufficienza polmonare residua o progressiva è una complicanza comune a lungo termine che può richiedere la sostituzione della valvola polmonare in età adulta. I criteri per l’intervento includono dilatazione progressiva del ventricolo destro o riduzione della funzione ventricolare.

Le aritmie, sia sopraventricolari che ventricolari, possono svilupparsi anni dopo l’intervento e richiedere trattamento farmacologico o ablazione. Il rischio di morte improvvisa è basso ma presente, particolarmente nei pazienti con significativa disfunzione ventricolare.

La maggior parte delle donne operate può affrontare una gravidanza con buoni risultati, ma richiede un attento monitoraggio cardiologico durante la gestazione per gestire l’aumentato carico cardiocircolatorio.

L’attività fisica è generalmente permessa dopo l’intervento, ma alcuni pazienti possono avere limitazioni in base alla funzione ventricolare residua e alla presenza di aritmie. Sport competitivi ad alta intensità possono essere sconsigliati.

Follow-up e gestione a lungo termine

Il follow-up cardiologico regolare è essenziale per tutti i pazienti operati. Le visite includono valutazione clinica, elettrocardiogramma, ecocardiografia e periodicamente risonanza magnetica cardiaca per valutare volumi e funzione ventricolari.

La profilassi dell’endocardite batterica è raccomandata in situazioni specifiche, specialmente se sono presenti materiali protesici o insufficienza valvolare significativa. I pazienti devono essere educati sull’importanza dell’igiene orale e della profilassi antibiotica prima di procedure dentali invasive.

Reinterventi chirurgici possono essere necessari nel 10-20% dei pazienti, più comunemente per sostituzione della valvola polmonare, chiusura di difetti residui o gestione di aritmie. La tempistica di questi interventi è cruciale per ottimizzare i risultati.

Il supporto psicologico è importante sia per i pazienti che per le famiglie, poiché vivere con una cardiopatia congenita può comportare stress emotivo, ansia e impatto sulla qualità della vita.

La transizione dall’assistenza pediatrica a quella per adulti deve essere gestita con cura per garantire la continuità delle cure e l’aderenza al follow-up nel lungo termine.