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Emorroidi: cosa sono e come curarle

Le emorroidi sono una condizione molto comune che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, causando sintomi fastidiosi e spesso imbarazzanti. Nonostante siano un problema diffuso, molte persone esitano a parlarne con il medico, ritardando così diagnosi e trattamento appropriati. Comprendere cosa sono le emorroidi, come riconoscerle e quali trattamenti sono disponibili è essenziale per gestire efficacemente questa condizione e prevenire le complicazioni.

Cosa sono le emorroidi

Le emorroidi sono strutture vascolari normalmente presenti nel canale anale e nel retto inferiore, costituite da vene, arterie e tessuto connettivo. Queste strutture hanno un ruolo importante nel mantenimento della continenza fecale, contribuendo alla chiusura ermetica dell’ano.

Il termine “emorroidi” viene comunemente utilizzato per indicare la patologia emorroidaria, ovvero l’ingrossamento, l’infiammazione o la protrusione di questi cuscinetti vascolari. Questa condizione si verifica quando le emorroidi si dilatano e si infiammano, causando i sintomi caratteristici come dolore, prurito, sanguinamento e sensazione di corpo estraneo.

È importante distinguere tra emorroidi interne, che si trovano all’interno del canale anale sopra la linea dentata, ed emorroidi esterne, localizzate sotto la linea dentata e ricoperte da cute perianale sensibile.

Tipi e gradi delle emorroidi

Le emorroidi vengono classificate in base alla localizzazione e al grado di prolasso.

Grado Prolasso Riduzione Sintomi principali Trattamento consigliato
I Nessuno Non necessaria Sanguinamento indolore Conservativo, modifiche stile di vita
II Durante defecazione Spontanea Sanguinamento, fastidio Conservativo, scleroterapia
III Durante defecazione Manuale Dolore, sanguinamento Legatura elastica, procedure mini-invasive
IV Permanente Impossibile Dolore severo, complicazioni Chirurgia

Emorroidi esterne

  • Localizzate sotto la linea dentata
  • Ricoperte da cute sensibile
  • Generalmente dolorose quando infiammate
  • Possono formare coaguli (trombosi emorroidaria).

Cause e fattori di rischio

Le emorroidi si sviluppano per l’aumento della pressione venosa nella regione anorettale.

Fattori meccanici

Aumento della pressione addominale:

  • stitichezza cronica con sforzi evacuativi
  • diarrea frequente
  • sollevamento di pesi eccessivi
  • tosse cronica
  • gravidanza e parto.

Posture prolungate:

  • stazione eretta per lunghi periodi
  • sedentarieta eccessiva
  • permanenza prolungata sul water
  • lavori che richiedono posizioni statiche.

Fattori costituzionali

  • Predisposizione genetica alla debolezza delle pareti venose
  • Età avanzata con perdita di elasticità dei tessuti
  • Sesso femminile per influenze ormonali
  • Insufficienza venosa costituzionale.

Fattori dietetici

Alimentazione inadeguata:

  • dieta povera di fibre
  • scarso consumo di liquidi
  • eccesso di cibi piccanti
  • abuso di alcol e caffè
  • alimentazione irregolare.

Fattori ormonali

  • Fluttuazioni ormonali durante il ciclo mestruale
  • Gravidanza per l’aumento del volume sanguigno
  • Terapie ormonali
  • Menopausa.

Altri fattori

  • Stress cronico
  • Obesita
  • Fumo di sigaretta
  • Alcune patologie (cirrosi epatica, tumori pelvici)
  • Farmaci che causano stitichezza.

Come si fa a capire che sono emorroidi

Il riconoscimento delle emorroidi si basa su sintomi caratteristici e segni obiettivi.

Sintomi principali

Sanguinamento rettale:

  • sangue rosso vivo sulla carta igienica
  • gocce di sangue nella tazza del water
  • sangue che ricopre le feci esternamente
  • sanguinamento tipicamente indolore nelle emorroidi interne.

Dolore e fastidio:

  • dolore durante e dopo la defecazione
  • sensazione di bruciore perianale
  • dolore pulsante nelle emorroidi trombizzate
  • fastidio che peggiora stando seduti.

Prurito anale:

  • prurito persistente nella zona perianale
  • peggioramento con sudorazione
  • irritazione cutanea da grattamento
  • sensazione di umidità costante.

Sensazione di corpo estraneo:

  • percezione di massa o gonfiore anale
  • sensazione di evacuazione incompleta
  • fastidio durante i movimenti
  • difficoltà nell’igiene perianale.

Segni visibili

  • prolasso di tessuto rossastro dall’ano
  • gonfiore perianale
  • presenza di noduli esterni dolenti
  • irritazione cutanea perianale
  • secrezioni mucose.

Diagnosi differenziale

È importante distinguere le emorroidi da altre condizioni:

  • ragadi anali (taglietti dolorosi)
  • polipi rettali
  • tumori del colon-retto
  • malattie infiammatorie intestinali
  • ascessi perianali.

Cosa scatena le emorroidi

Diversi fattori possono scatenare una crisi emorroidaria.

Fattori scatenanti acuti

Episodi di stitichezza:

  • sforzi eccessivi durante l’evacuazione
  • feci dure e voluminose
  • permanenza prolungata sul water
  • utilizzo improprio di lassativi.

Stress e tensione emotiva:

  • aumento della tensione muscolare
  • alterazioni della motilità intestinale
  • modifiche delle abitudini alimentari
  • riduzione dell’attività fisica.

Modifiche alimentari:

  • consumo eccessivo di cibi piccanti
  • abuso di alcol
  • diete drastiche
  • cambiamenti improvvisi nell’alimentazione.

Fattori scatenanti cronici

  • sedentarietà prolungata
  • lavori che richiedono molto tempo seduti
  • sollevamento ripetuto di pesi
  • gravidanza nelle diverse fasi.

Come faccio a far andare via le emorroidi

Il trattamento delle emorroidi varia in base alla gravità e ai sintomi.

Trattamenti conservativi

Modifiche dello stile di vita:

  • aumento del consumo di fibre (25-30 grammi al giorno)
  • incremento dell’assunzione di liquidi
  • esercizio fisico regolare
  • evitare sforzi evacuativi eccessivi
  • ridurre il tempo trascorso sul water.

Igiene perianale:

  • pulizia delicata con acqua tiepida
  • evitare carta igienica profumata o colorata
  • asciugatura accurata senza sfregare
  • utilizzo di detergenti neutri.

Rimedi topici:

  • creme o unguenti con corticosteroidi per brevi periodi
  • anestetici locali per il dolore
  • preparati con flavonoidi
  • supposte con acido ialuronico.

Trattamenti farmacologici

Flebotonici:

  • diosmina ed esperidina
  • rutina e altri bioflavonoidi
  • miglioramento del tono venoso
  • riduzione dell’infiammazione.

Analgesici:

  • paracetamolo per il dolore
  • antinfiammatori topici
  • evitare oppioidi che causano stitichezza.

Lassativi:

  • fibre solubili (psillio, metilcellulosa)
  • emollienti delle feci
  • evitare lassativi stimolanti a lungo termine.

Trattamenti minimamente invasivi

Legatura elastica:

  • posizionamento di anelli elastici alla base delle emorroidi
  • causano necrosi ischemica e caduta
  • procedura ambulatoriale
  • efficace per emorroidi di secondo e terzo grado.

Scleroterapia:

  • iniezione di sostanze sclerosanti
  • provoca fibrosi e riduzione del volume
  • indicata per emorroidi di primo e secondo grado
  • procedura rapida e poco dolorosa.

Coagulazione a infrarossi:

  • applicazione di calore per coagulazione
  • riduzione del flusso sanguigno
  • procedura ambulatoriale
  • minimo discomfort post-procedurale.

Trattamenti chirurgici

Emorroidectomia:

  • rimozione chirurgica delle emorroidi
  • indicata per emorroidi di terzo e quarto grado
  • anestesia locale o generale
  • periodo di convalescenza di 2-3 settimane.

Emorroidopessi con stapler (PPH):

  • riposizionamento delle emorroidi prolassate
  • meno dolorosa dell’emorroidectomia tradizionale
  • tempi di recupero più rapidi
  • indicata per emorroidi circonferenziali.

Tecniche laser:

  • vaporizzazione laser delle emorroidi
  • riduzione del dolore post-operatorio
  • guarigione più rapida
  • costi più elevati.

Quanto dura un attacco di emorroidi

La durata di una crisi emorroidaria varia considerevolmente.

Emorroidi acute non complicate

  • miglioramento spontaneo in 3-7 giorni
  • risoluzione completa in 1-2 settimane
  • risposta rapida ai trattamenti conservativi
  • possibile recidiva senza modifiche dello stile di vita.

Trombosi emorroidaria

  • dolore intenso per 48-72 ore
  • miglioramento graduale in 5-10 giorni
  • risoluzione completa in 2-4 settimane
  • possibile necessità di drenaggio chirurgico.

Fattori che influenzano la durata

  • Gravità dell’episodio iniziale
  • Presenza di complicazioni
  • Aderenza ai trattamenti
  • Modifiche dello stile di vita
  • Fattori predisponenti persistenti.

Prevenzione delle emorroidi

La prevenzione è fondamentale per evitare recidive.

Alimentazione e idratazione

  • dieta ricca di fibre da frutta, verdura e cereali integrali
  • consumo di almeno 8 bicchieri di acqua al giorno
  • riduzione di cibi piccanti e alcol
  • regolarità nei pasti.

Abitudini intestinali

  • Non rimandare l’urgenza evacuativa
  • Evitare sforzi eccessivi
  • Limitare il tempo sul water
  • Posizione corretta durante l’evacuazione.

Stile di vita attivo

  • Esercizio fisico regolare
  • Evitare la sedentarietà prolungata
  • Pause frequenti durante lavori sedentari
  • Tecniche corrette per il sollevamento pesi.

Controllo dei fattori di rischio

  • Gestione dello stress
  • Trattamento della stitichezza cronica
  • Controllo del peso corporeo
  • Monitoraggio durante la gravidanza

La gestione delle emorroidi richiede un approccio personalizzato che tenga conto della gravità dei sintomi, della risposta ai trattamenti conservativi e dell’impatto sulla qualità della vita. La diagnosi precoce e il trattamento appropriato possono prevenire la progressione verso forme più severe che richiederebbero interventi chirurgici.