Skip to content

L’ipercifosi: come correggerla

L’ipercifosi è una deformità della colonna vertebrale caratterizzata da un’eccessiva curvatura dorsale che supera i valori fisiologici normali. Questa condizione, comunemente nota come “gobba” o “dorso curvo“, può manifestarsi in diverse forme e gravità, influenzando non solo l’aspetto estetico ma anche la funzionalità respiratoria, la mobilità e la qualità della vita generale.

La comprensione di questa patologia, delle sue cause e delle possibili strategie terapeutiche è fondamentale per un approccio corretto alla correzione e alla prevenzione delle complicanze associate. L’ipercifosi può essere presente dalla nascita, svilupparsi durante la crescita o manifestarsi in età adulta a causa di vari fattori.

Cosa vuol dire ipercifosi

L’ipercifosi è definita come un aumento patologico della curvatura cifotica normale della colonna vertebrale toracica. In condizioni fisiologiche, la colonna presenta una curvatura dorsale di circa 20-40 gradi misurata secondo l’angolo di Cobb. Quando questa curvatura supera i 45-50 gradi, si parla di ipercifosi patologica.

La cifosi fisiologica è una curvatura naturale che si sviluppa durante la crescita e serve a distribuire il peso corporeo e ad assorbire gli impatti durante la deambulazione. L’ipercifosi rappresenta un’alterazione di questa normale architettura vertebrale che può compromettere l’equilibrio sagittale della colonna.

Grado Angolo di Cobb Caratteristiche Trattamento
Normale 20-40° Curvatura fisiologica Nessuno
Lieve 45-55° Spesso asintomatica Fisioterapia, posturale
Moderata 55-75° Dolore, alterazioni estetiche Corsetto, fisioterapia
Severa >75° Problemi respiratori, dolore Chirurgia, corsetto

Esistono diversi gradi di ipercifosi, classificati in base all’angolo di curvatura:

  • Lieve: 45-55 gradi
  • Moderata: 55-75 gradi
  • Severa: oltre 75 gradi

La gravità della deformità influenza non solo l’aspetto clinico ma anche la prognosi e le opzioni terapeutiche disponibili.

L’ipercifosi può essere rigida o flessibile. La forma flessibile permette una correzione parziale della curvatura quando il paziente si posiziona in estensione attiva, mentre quella rigida mantiene la deformità anche durante i movimenti correttivi.

La localizzazione più comune dell’ipercifosi è a livello della colonna toracica media (T7-T9), ma può estendersi dall’area toraco-lombare fino alla regione cervico-toracica, influenzando l’allineamento di tutta la colonna vertebrale.

Cause dell’ipercifosi

Ipercifosi posturale

L’ipercifosi posturale rappresenta la forma più comune, soprattutto negli adolescenti. È causata da posture scorrette prolungate, debolezza muscolare e abitudini di vita sedentarie. Questa forma è generalmente flessibile e può essere corretta con esercizi specifici e modifiche comportamentali.

Malattia di Scheuermann

La malattia di Scheuermann è una causa strutturale di ipercifosi che si manifesta durante l’adolescenza. È caratterizzata da alterazioni delle piastre vertebrali con formazione di cunei vertebrali anteriori e irregolarità delle superfici articolari. Colpisce prevalentemente i maschi tra i 10 e i 16 anni.

Malformazioni congenite

Le malformazioni congenite possono causare ipercifosi fin dalla nascita. Queste includono difetti di formazione o segmentazione vertebrale, emivertebre, barre vertebrali e altre anomalie dello sviluppo embrionale che alterano la normale architettura della colonna.

Fratture vertebrali

Le fratture vertebrali da compressione, spesso conseguenti a osteoporosi, traumi o tumori, possono causare ipercifosi acquisita. Questo tipo di deformità è più comune negli anziani e può progredire rapidamente se non trattata adeguatamente.

Patologie neuromuscolari

Le patologie neuromuscolari come la distrofia muscolare, la paralisi cerebrale, la spina bifida e le lesioni del midollo spinale possono causare ipercifosi per debolezza o squilibrio muscolare. In questi casi, la deformità può essere progressiva e richiedere trattamenti specifici.

Malattie infiammatorie

Le malattie infiammatorie della colonna vertebrale, come la spondilite anchilosante, possono causare ipercifosi attraverso processi di anchilosi e rigidità progressiva delle articolazioni vertebrali.

Infezioni e tumori

Le infezioni vertebrali (spondilodisciti) e i tumori spinali possono determinare distruzione ossea e collasso vertebrale con conseguente sviluppo di ipercifosi localizzata.

[SUGGERIMENTO INFOGRAFICA]: Qui inserire un’infografica “Le principali cause di ipercifosi” con illustrazioni delle diverse tipologie: posturale, Scheuermann, congenita, traumatica, neuromuscolare.

Sintomi e manifestazioni cliniche

Dolore dorsale

Il dolore è uno dei sintomi più comuni dell’ipercifosi, particolarmente nelle forme strutturali e in quelle secondarie a fratture o patologie degenerative. Il dolore può essere localizzato nella regione dorsale o irradiarsi verso le regioni cervicale e lombare per compensi posturali.

Alterazioni estetiche

Le alterazioni estetiche sono evidenti e possono causare significativo disagio psicologico, specialmente negli adolescenti. La “gobba” dorsale, le spalle anteposte e la protrusione del capo alterano il profilo corporeo e possono influenzare l’autostima e le relazioni sociali.

Disturbi respiratori

I disturbi respiratori possono manifestarsi nelle forme severe per riduzione del volume della cassa toracica. La capacità polmonare può essere compromessa con conseguente affaticamento, dispnea da sforzo e ridotta tolleranza all’esercizio fisico.

Rigidità vertebrale

La rigidità vertebrale è caratteristica delle forme strutturali e può limitare significativamente i movimenti di estensione della colonna. Questa rigidità può estendersi anche alle regioni cervicale e lombare per meccanismi compensatori.

Disturbi neurologici

I disturbi neurologici sono rari ma possibili nelle forme severe, specialmente quelle acute post-traumatiche o tumorali. Possono manifestarsi con dolore radicolare, alterazioni sensitive o, nei casi più gravi, deficit motori.

Altri sintomi

  • Affaticamento muscolare per l’aumentato lavoro richiesto ai muscoli estensori del rachide
  • Disturbi dell’equilibrio e della coordinazione nelle forme severe
  • Stanchezza cronica per l’alterazione posturale

Gradi di ipercifosi e classificazione

L’ipercifosi viene classificata in base a diversi criteri che includono l’eziologia, l’età di insorgenza, la flessibilità della curva e la gravità della deformità.

Classificazione eziologica

Dal punto di vista eziologico si distinguono:

  • Ipercifosi posturale
  • Malattia di Scheuermann
  • Ipercifosi congenita
  • Ipercifosi neuromuscolare
  • Ipercifosi post-traumatica
  • Ipercifosi degenerativa

Classificazione per età

La classificazione per età di insorgenza include:

  • Infantile: 0-3 anni
  • Giovanile: 4-10 anni
  • Adolescenziale: 11-18 anni
  • Dell’adulto: oltre i 18 anni

L’età di insorgenza influenza significativamente la prognosi e le opzioni terapeutiche.

Sistema radiografico

Il sistema di classificazione più utilizzato è quello radiografico basato sull’angolo di Cobb misurato tra le vertebre terminali della curva cifotica. Questo sistema permette di quantificare obiettivamente la deformità e monitorare la sua evoluzione nel tempo.

[SUGGERIMENTO TABELLA]: Inserire qui una tabella “Classificazione dell’ipercifosi per localizzazione” con colonne: Sede anatomica, Caratteristiche, Sintomi prevalenti, Prognosi.

Diagnosi dell’ipercifosi

Valutazione clinica

La valutazione clinica inizia con un’anamnesi dettagliata che indaga l’età di insorgenza, la progressione della deformità, la presenza di dolore, i fattori familiari e le eventuali patologie associate.

L’esame obiettivo include l’osservazione del paziente in stazione eretta per valutare l’allineamento sagittale, la simmetria delle spalle, la posizione del capo e la presenza di gibbo dorsale. Il test di flessione anteriore (test di Adams) permette di valutare la flessibilità della curva.

Imaging diagnostico

Le radiografie in proiezione latero-laterale della colonna vertebrale rappresentano l’esame di imaging fondamentale. Permettono di misurare l’angolo di Cobb, valutare la morfologia vertebrale e identificare eventuali anomalie strutturali.

Le radiografie dinamiche in flessione ed estensione forniscono informazioni sulla flessibilità della curva e sulla capacità di correzione spontanea, elementi cruciali per la pianificazione terapeutica.

La risonanza magnetica è indicata quando si sospettano patologie del midollo spinale, tumori, infezioni o malformazioni congenite. È particolarmente utile nella valutazione della malattia di Scheuermann per visualizzare le alterazioni delle piastre vertebrali.

La tomografia computerizzata può essere necessaria per valutare dettagli anatomici specifici, pianificare interventi chirurgici complessi o studiare malformazioni congenite.

Esami funzionali

Gli esami di funzionalità respiratoria sono indicati nelle forme severe per valutare l’impatto della deformità sulla capacità polmonare e guidare eventuali interventi correttivi.

Trattamenti conservativi

Fisioterapia

La fisioterapia rappresenta il pilastro del trattamento conservativo dell’ipercifosi, specialmente nelle forme posturali e nei casi lievi-moderati di malattia di Scheuermann. Gli esercizi specifici mirano al rafforzamento dei muscoli estensori del rachide e al miglioramento della mobilità vertebrale.

Il programma riabilitativo include:

  • Esercizi di stretching per i muscoli accorciati (gran pettorale, muscoli anteriori del collo)
  • Rafforzamento dei muscoli indeboliti (estensori del rachide, stabilizzatori delle scapole)
  • Rieducazione posturale globale

Educazione posturale

L’educazione posturale è fondamentale e include modifiche delle abitudini quotidiane, correzione delle posture lavorative e scolastiche, e insegnamento di tecniche ergonomiche per le attività della vita quotidiana.

Corsetto ortopedico

Il corsetto ortopedico può essere indicato nelle forme evolutive dell’adolescenza, specialmente nella malattia di Scheuermann con angoli superiori ai 55-60 gradi. I corsetti moderni permettono una buona qualità di vita mantenendo efficacia correttiva.

Terapie fisiche

Le terapie fisiche come la tecarterapia, gli ultrasuoni e la laserterapia possono essere utili nel controllo del dolore e nel miglioramento della mobilità vertebrale.

Attività sportiva

L’attività sportiva adeguata, come il nuoto, la ginnastica posturale e lo yoga, può contribuire significativamente al miglioramento della postura e al rafforzamento muscolare.

Trattamenti chirurgici

La chirurgia è riservata ai casi severi con angoli superiori ai 75-80 gradi, forme progressive resistenti al trattamento conservativo, o presenza di complicanze neurologiche o respiratorie significative.

Artrodesi posteriore

L’artrodesi posteriore con strumentazione metallica rappresenta la tecnica chirurgica più comune. Utilizza viti peduncolari e barre di correzione per ottenere la fusione vertebrale e la correzione della deformità.

Approccio combinato

Nelle forme molto rigide può essere necessaria una liberazione anteriore seguita dalla correzione posteriore. Questo approccio combinato permette una maggiore correzione ma comporta una morbidità chirurgica superiore.

Tecniche innovative

Le tecniche mininvasive stanno evolvendo rapidamente e permettono correzioni significative con minor trauma chirurgico, riduzione del sanguinamento e tempi di recupero più rapidi.

La chirurgia di resezione vertebrale (vertebrectomia) è riservata ai casi più complessi con deformità angolari severe o cifosi post-traumatiche acute.

Prevenzione dell’ipercifosi

Prevenzione primaria

La prevenzione primaria si basa sull’educazione posturale fin dall’età scolare, promuovendo corrette abitudini posturali durante lo studio, l’uso di dispositivi elettronici e le attività quotidiane.

L’attività fisica regolare è fondamentale per mantenere la forza muscolare e la mobilità vertebrale. Sport come nuoto, ginnastica e attività che promuovono l’estensione vertebrale sono particolarmente benefici.

Controllo fattori di rischio

Il controllo del peso corporeo riduce il carico sulla colonna vertebrale e previene l’insorgenza di deformità posturali compensatorie.

L’ergonomia dell’ambiente scolastico e lavorativo è cruciale: utilizzo di arredi adeguati, pause frequenti durante attività prolungate e correzione di posture viziate.

Prevenzione secondaria e terziaria

La prevenzione secondaria include screening posturale durante la crescita, controlli pediatrici regolari e intervento precoce in caso di alterazioni posturali evidenti.

La prevenzione terziaria mira a prevenire le complicanze nelle forme già manifeste attraverso trattamenti appropriati, controlli regolari e modifiche dello stile di vita.

L’ipercifosi rappresenta una condizione complessa che richiede un approccio multidisciplinare personalizzato. La diagnosi precoce e il trattamento tempestivo sono fondamentali per prevenire la progressione della deformità e le complicanze associate, garantendo una migliore qualità di vita ai pazienti affetti.