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Le cardiomiopatie: una panoramica completa

Le cardiomiopatie rappresentano un gruppo eterogeneo di malattie che colpiscono il muscolo cardiaco, alterandone la struttura e la funzione.

Queste patologie possono compromettere significativamente la capacità del cuore di pompare il sangue in modo efficace, influenzando la qualità della vita e, nei casi più gravi, la sopravvivenza. Comprendere le diverse forme di cardiomiopatia è essenziale per riconoscere i sintomi e orientarsi verso una diagnosi tempestiva.

Che cosa sono le cardiomiopatie

Le cardiomiopatie sono malattie primitive del miocardio, il muscolo cardiaco, che determinano alterazioni strutturali e funzionali del cuore. A differenza di altre patologie cardiache che interessano le valvole, le arterie coronarie o il pericardio, le cardiomiopatie colpiscono direttamente il tessuto muscolare del cuore.

Il termine “cardiomiopatia” deriva dal greco: “cardio” (cuore), “myo” (muscolo) e “patia“.

Queste condizioni possono essere ereditarie o acquisite e si distinguono dalle malattie cardiache secondarie, che sono conseguenza di altre patologie come l’ipertensione, le malattie coronariche o i difetti valvolari.

Differenza tra cardiomiopatia e cardiopatia

È importante distinguere tra cardiomiopatia e cardiopatia:

  • Cardiomiopatia: malattia specifica del muscolo cardiaco, primitiva o secondaria
  • Cardiopatia: termine generico che indica qualsiasi malattia del cuore, incluse quelle che interessano valvole, arterie coronarie, pericardio o sistema di conduzione

Le cardiomiopatie rappresentano quindi un sottogruppo delle cardiopatie, caratterizzato dal coinvolgimento primario del miocardio.

Classificazione delle cardiomiopatie

Le cardiomiopatie vengono tradizionalmente classificate in base alle alterazioni morfologiche e funzionali che provocano:

Cardiomiopatia ipertrofica

È caratterizzata da un ispessimento anomalo delle pareti del cuore, in particolare del setto interventricolare:

  • Prevalenza: 1 caso ogni 500 persone
  • Ereditarietà: trasmissione autosomica dominante nell’85-90% dei casi
  • Meccanismo: mutazioni genetiche che alterano le proteine contrattili del cuore
  • Varianti: ostruttiva e non ostruttiva

Cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva

Rappresenta una forma particolare in cui l’ispessimento del setto causa un’ostruzione al flusso di sangue:

  • Ostruzione dinamica dell’efflusso ventricolare sinistro
  • Sintomi più evidenti durante lo sforzo
  • Rischio di morte improvvisa, soprattutto nei giovani atleti
  • Può richiedere interventi specifici per ridurre l’ostruzione

Cardiomiopatia dilatativa

Si caratterizza per la dilatazione delle camere cardiache e la riduzione della capacità contrattile:

  • Prevalenza: 1 caso ogni 2.500 persone
  • Cause: genetiche (30-35%), virali, tossiche, autoimmuni, idiopatiche
  • Evoluzione: spesso progressiva verso l’insufficienza cardiaca
  • Prognosi: variabile, dipende dalla causa e dalla risposta al trattamento

Cardiomiopatia aritmogena

Malattia caratterizzata dalla sostituzione del tessuto muscolare cardiaco con tessuto fibroso e adiposo:

  • Localizzazione: prevalentemente ventricolo destro, ma può interessare anche il sinistro
  • Sintomi: aritmie ventricolari, spesso la prima manifestazione
  • Rischio: elevata incidenza di morte cardiaca improvvisa
  • Diagnosi: spesso difficile, richiede criteri specifici

Cardiomiopatia restrittiva

Forma più rara caratterizzata da rigidità delle pareti cardiache:

  • Meccanismo: ridotta capacità di riempimento ventricolare
  • Cause: amiloidosi, emocromatosi, fibrosi endomiocardica
  • Sintomi: prevalentemente da scompenso cardiaco destro
  • Prognosi: spesso sfavorevole

Cardiomiopatia non compattata

Condizione congenita caratterizzata da eccessiva trabecolatura del ventricolo sinistro:

  • Aspetto: ventricolo “spugnoso” con numerose trabecole
  • Associazioni: spesso associata ad altre cardiomiopatie
  • Rischi: insufficienza cardiaca, aritmie, eventi tromboembolici

Sintomi delle cardiomiopatie

I sintomi delle cardiomiopatie possono variare notevolmente in base al tipo, alla gravità e allo stadio della malattia:

Sintomi comuni

  • Dispnea: difficoltà respiratoria inizialmente da sforzo, poi anche a riposo
  • Affaticamento: stanchezza sproporzionata all’attività svolta
  • Dolore toracico: spesso non correlato allo sforzo
  • Palpitazioni: percezione del battito cardiaco irregolare o accelerato
  • Vertigini o sincope: perdita di coscienza, soprattutto nella forma ipertrofica
  • Gonfiore: edemi agli arti inferiori, addome, collo

Sintomi specifici per tipo

Cardiomiopatia ipertrofica

  • Dispnea da sforzo precoce
  • Dolore toracico tipico o atipico
  • Sincope o presincope durante l’attività fisica
  • Palpitazioni per aritmie atriali o ventricolari

Cardiomiopatia dilatativa

  • Sintomi di insufficienza cardiaca progressiva
  • Affaticamento marcato
  • Ortopnea (difficoltà a respirare da sdraiati)
  • Dispnea parossistica notturna

Cardiomiopatia aritmogena

  • Palpitazioni per aritmie ventricolari
  • Sincope durante l’attività fisica
  • Dolore toracico
  • Morte cardiaca improvvisa (talvolta primo sintomo)

Come si scopre una cardiomiopatia

La diagnosi di cardiomiopatia richiede un approccio multidisciplinare che combina valutazione clinica, esami strumentali e, spesso, indagini genetiche:

Valutazione clinica

  • Anamnesi: raccolta della storia familiare e personale
  • Esame fisico: ricerca di segni di insufficienza cardiaca, soffi cardiaci
  • Fattori di rischio: identificazione di possibili cause secondarie

Elettrocardiogramma (ECG)

  • Alterazioni spesso presenti ma non specifiche
  • Ipertrofia ventricolare sinistra nella forma ipertrofica
  • Blocchi di branca, aritmie, onde Q patologiche
  • Potenziali tardivi nella cardiomiopatia aritmogena

Ecocardiogramma

È l’esame fondamentale per la diagnosi:

  • Cardiomiopatia ipertrofica: ispessimento parietale >15 mm
  • Cardiomiopatia dilatativa: dilatazione ventricolare con frazione di eiezione ridotta
  • Cardiomiopatia restrittiva: pattern di riempimento restrittivo
  • Valutazione funzionale: frazione di eiezione, funzione diastolica

Risonanza magnetica cardiaca

Fornisce informazioni aggiuntive fondamentali:

  • Caratterizzazione tissutale dettagliata
  • Identificazione di fibrosi miocardica
  • Valutazione dell’infiltrazione adiposa
  • Quantificazione precisa di volumi e funzione

Test genetici

Sempre più importanti nella diagnosi e nel counseling familiare:

  • Identificazione di mutazioni specifiche
  • Screening familiare
  • Implicazioni prognostiche
  • Orientamento terapeutico personalizzato

Altri esami

  • Holter ECG: per valutare aritmie
  • Test da sforzo: per valutare la capacità funzionale e la risposta emodinamica
  • Cateterismo cardiaco: in casi selezionati
  • Biopsia endomiocardica: raramente necessaria

Aspettative di vita nelle cardiomiopatie

La prognosi delle cardiomiopatie varia significativamente in base al tipo, alla gravità e alla risposta al trattamento:

Cardiomiopatia ipertrofica

  • Mortalità annuale: 0,5-1% nella popolazione generale
  • Fattori prognostici: spessore parietale, gradiente ostruttivo, aritmie
  • Rischio maggiore: giovani atleti con forma ostruttiva severa
  • Aspettativa di vita: spesso normale con trattamento appropriato

Cardiomiopatia dilatativa

  • Prognosi: molto variabile, da normale a severamente compromessa
  • Sopravvivenza a 5 anni: 50-80% a seconda della causa e della gravità
  • Fattori prognostici: frazione di eiezione, classe funzionale, età
  • Possibilità di miglioramento: con terapia ottimale alcuni pazienti recuperano

Cardiomiopatia aritmogena

  • Rischio principale: morte cardiaca improvvisa
  • Prognosi: migliorata significativamente con defibrillatore impiantabile
  • Attività sportiva: generalmente controindicata
  • Counseling familiare: essenziale per lo screening

Cardiomiopatia restrittiva

  • Prognosi: spesso sfavorevole
  • Sopravvivenza: dipende dalla causa sottostante
  • Risposta terapeutica: limitata nelle forme avanzate
  • Trapianto cardiaco: spesso unica opzione terapeutica

Fattori che influenzano la prognosi

  • Diagnosi precoce: permette interventi tempestivi
  • Aderenza terapeutica: fondamentale per il controllo della malattia
  • Stile di vita: attività fisica moderata, dieta, astensione da alcol
  • Controllo dei fattori di rischio: ipertensione, diabete
  • Screening familiare: importante per identificare forme precoci

Trattamento delle cardiomiopatie

Il trattamento varia in base al tipo di cardiomiopatia e può includere:

Terapia farmacologica

  • ACE-inibitori/sartani: per cardiomiopatia dilatativa
  • Beta-bloccanti: per controllo dei sintomi e delle aritmie
  • Diuretici: per il controllo della congestione
  • Calcio-antagonisti: per cardiomiopatia ipertrofica
  • Farmaci antiaritmici: per il controllo delle aritmie

Dispositivi impiantabili

  • Defibrillatore impiantabile (ICD): per prevenzione della morte improvvisa
  • Pacemaker: per disturbi del ritmo
  • Terapia di resincronizzazione: per insufficienza cardiaca avanzata

Interventi chirurgici

  • Miomectomia: per cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva
  • Ablazione settale: alternativa meno invasiva
  • Trapianto cardiaco: per forme terminali

Gestione dello stile di vita

  • Attività fisica: moderata e supervisionata
  • Dieta: controllo del sale e dei liquidi
  • Astensione da alcol: importante nelle forme dilatative
  • Controllo del peso: mantenimento del BMI ideale

Le cardiomiopatie rappresentano un gruppo complesso di malattie che richiedono un approccio specialistico multidisciplinare. Una diagnosi tempestiva e un trattamento appropriato possono significativamente migliorare la prognosi e la qualità della vita dei pazienti affetti da queste condizioni.). Queste condizioni possono essere ereditarie o acquisite e si distinguono dalle malattie cardiache secondarie, che sono conseguenza di altre patologie come l’ipertensione, le malattie coronariche o i difetti valvolari.