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I tremori improvvisi, come distinguerli da quelli patologici

I tremori improvvisi rappresentano un sintomo che può destare preoccupazione e creare disagio. Si tratta di movimenti involontari, ritmici e oscillatori che possono interessare diverse parti del corpo, principalmente mani, braccia, gambe, testa o voce.

Comprendere le possibili cause, distinguere i tremori benigni da quelli patologici e sapere quando rivolgersi a un medico è fondamentale per affrontare questo disturbo in modo appropriato.

Cosa sono i tremori

I tremori sono movimenti involontari, ritmici e oscillatori di una o più parti del corpo. Si verificano quando i muscoli si contraggono e si rilassano in modo alternato e rapido, producendo un movimento di scuotimento. Possono manifestarsi a riposo, durante il mantenimento di una postura o durante l’esecuzione di movimenti volontari.

I tremori vengono classificati in base a diverse caratteristiche: la frequenza (numero di oscillazioni al secondo), l’ampiezza (quanto è ampio il movimento), le circostanze in cui compaiono e le parti del corpo coinvolte. La frequenza può variare da lenta (3-5 Hz) a rapida (oltre 10 Hz), mentre l’ampiezza può essere sottile o molto marcata.

È importante distinguere i tremori da altri movimenti involontari come mioclonie (contrazioni muscolari brusche), tic, movimenti coreici o distonici, che hanno caratteristiche e cause differenti. I tremori sono il più comune disturbo del movimento e possono verificarsi a qualsiasi età, anche se alcuni tipi sono più frequenti in determinate fasce.

Tipi di Tremore
Tipo Quando compare Localizzazione Caratteristiche
Tremore essenziale Durante azione/postura Mani, testa, voce Familiare, progressivo
Parkinson A riposo Asimmetrico, inizia da un lato “Conteggio monete”, con rigidità
Da ansia In situazioni stressanti Mani, braccia Fine, rapido, reversibile
Fisiologico Stanchezza, freddo, caffeina Mani Temporaneo, lieve

Cause comuni e temporanee dei tremori

Molte cause di tremori sono benigne e temporanee, legate a situazioni contingenti che, una volta risolte, portano alla scomparsa del sintomo.

  • L’ansia e lo stress emotivo rappresentano una delle cause più comuni di tremori transitori. In situazioni di forte tensione, paura o stress acuto, il sistema nervoso simpatico si attiva rilasciando adrenalina e altri ormoni che possono causare tremori, specialmente alle mani. Questi tremori sono fini, rapidi e scompaiono quando la situazione stressante si risolve.
  • L’affaticamento fisico e la stanchezza muscolare dopo intenso esercizio fisico possono provocare tremori temporanei. Anche la mancanza di sonno e l’esaurimento generale possono manifestarsi con tremore.
  • L’ipoglicemia, ovvero la riduzione dei livelli di zucchero nel sangue, causa tremori accompagnati da sudorazione, debolezza, confusione e sensazione di fame. Si verifica tipicamente in persone diabetiche che assumono insulina o in chi digiuna per periodi prolungati. Il consumo di cibo risolve rapidamente il problema.
  • L’assunzione eccessiva di caffeina può provocare tremori, così come l’astinenza in chi è abituato a consumarne grandi quantità. Lo stesso vale per l’alcol: il consumo eccessivo può causare tremori, così come l’astinenza in chi soffre di dipendenza.
  • La disidratazione e gli squilibri elettrolitici, specialmente dopo intensa sudorazione o diarrea, possono manifestarsi con tremori e crampi muscolari. L’esposizione al freddo provoca brividi e tremori come meccanismo naturale per generare calore corporeo.
  • Alcuni farmaci possono causare tremori come effetto collaterale: broncodilatatori per l’asma, alcuni antidepressivi, stabilizzatori dell’umore come il litio, farmaci antiepilettici, corticosteroidi e farmaci per disturbi gastrointestinali. In questi casi, il medico può valutare un aggiustamento del dosaggio o un cambio di terapia.

Come riconoscere i tremori da ansia

I tremori da ansia hanno caratteristiche specifiche che aiutano a identificarli. Sono tipicamente tremori fini e rapidi, con alta frequenza (8-12 Hz) e piccola ampiezza. Colpiscono principalmente le mani, ma possono interessare anche braccia, gambe, voce e, raramente, la testa.

Si manifestano in situazioni di stress emotivo, prima di eventi importanti, durante attacchi di panico o in momenti di forte preoccupazione. Sono accompagnati da altri sintomi ansiosi come tachicardia, sudorazione, sensazione di mancanza d’aria, tensione muscolare, irrequietezza e difficoltà di concentrazione.

Una caratteristica distintiva è che peggiorano quando la persona presta attenzione al tremore o si trova in situazioni sociali che aumentano l’ansia, come dover scrivere o bere in pubblico. Migliorano o scompaiono quando la persona si rilassa, si distrae o si concentra su un’attività che riduce l’ansia.

I tremori da ansia non sono progressivi, non peggiorano nel tempo e non si associano ad altri sintomi neurologici come rigidità, rallentamento dei movimenti o alterazioni dell’equilibrio.

Cause patologiche dei tremori

Alcune condizioni mediche possono causare tremori persistenti o progressivi che richiedono valutazione e trattamento specifico.

Il tremore essenziale è la forma più comune di tremore patologico, colpendo circa il 4% della popolazione sopra i 40 anni. Si manifesta tipicamente come tremore d’azione, che compare cioè durante i movimenti volontari o nel mantenimento di una postura. Colpisce principalmente le mani, ma può interessare anche la testa (movimento di “sì” o “no”), la voce e, raramente, le gambe. Ha spesso carattere familiare ed tende a peggiorare lentamente nel tempo.

La malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa caratterizzata da tremore a riposo, che migliora o scompare durante i movimenti volontari. Il tremore parkinsoniano è tipicamente asimmetrico, inizia da un lato del corpo e ha un carattere “a conteggio di monete”. Si associa ad altri sintomi come rigidità muscolare, rallentamento dei movimenti, alterazioni della postura e difficoltà nell’equilibrio.

I disturbi della tiroide, sia l’ipertiroidismo che, più raramente, l’ipotiroidismo, possono causare tremori. Nell’ipertiroidismo il tremore è fine, rapido e si associa a tachicardia, perdita di peso, nervosismo e intolleranza al caldo.

Le neuropatie periferiche, condizioni che danneggiano i nervi periferici, possono manifestarsi con tremori oltre a formicolii (parestesia), perdita di sensibilità e debolezza muscolare. Possono essere causate da diabete, carenze vitaminiche, esposizione a sostanze tossiche o altre malattie.

La sclerosi multipla può causare tremore, specialmente un tipo chiamato tremore intenzionale, che peggiora quando ci si avvicina a un bersaglio durante un movimento mirato. Si associa ad altri sintomi neurologici variabili.

Lesioni cerebrali come ictus, traumi cranici o tumori possono causare tremori se coinvolgono aree cerebrali specifiche che controllano il movimento, come il cervelletto o i gangli della base.

L’abuso cronico di alcol può causare un tremore caratteristico, mentre l’astinenza da alcol o benzodiazepine può provocare tremori severi potenzialmente pericolosi.

Malattie del fegato in fase avanzata possono causare un particolare tipo di tremore chiamato asterixis o “flapping tremor”, simile a un battito d’ali.

Cause del Tremore
🟢 BENIGNE (temporanee) 🔴 PATOLOGICHE (persistenti)
☕ Caffeina eccessiva 🧠 Parkinson
😰 Ansia e stress 👴 Tremore essenziale
🥵 Affaticamento fisico 🦠 Sclerosi multipla
🍬 Ipoglicemia 🦋 Disturbi tiroide
🥶 Freddo/brividi 🩸 Neuropatie
💊 Effetto farmaci

Quando il tremore deve preoccupare

Non tutti i tremori richiedono attenzione medica immediata, ma esistono situazioni in cui è importante consultare un medico tempestivamente.

È necessario rivolgersi a un medico quando il tremore insorge improvvisamente senza una causa evidente, peggiora progressivamente nel tempo, interferisce significativamente con le attività quotidiane come mangiare, scrivere, vestirsi o lavorare.

Particolare attenzione merita un tremore che si associa ad altri sintomi neurologici come debolezza muscolare, difficoltà nel camminare o nell’equilibrio, alterazioni della sensibilità, disturbi del linguaggio, problemi di vista, confusione mentale o alterazioni della coscienza.

Un tremore che compare dopo l’assunzione di nuovi farmaci va segnalato al medico per valutare possibili aggiustamenti terapeutici. Se il tremore si accompagna a febbre alta, sudorazione profusa, rigidità muscolare severa o alterazioni della coscienza, potrebbe indicare una condizione grave che richiede intervento urgente.

I tremori che compaiono in un solo lato del corpo, specialmente se associati ad altri sintomi, meritano valutazione neurologica. Anche un tremore che cambia significativamente caratteristiche nel tempo o che risponde in modo anomalo ai movimenti o alle posture richiede approfondimenti.

Quale malattia provoca tremori

Diverse patologie possono manifestarsi con tremori come sintomo principale o associato. La malattia di Parkinson è probabilmente la più conosciuta, con il caratteristico tremore a riposo che coinvolge inizialmente una mano e poi può estendersi ad altre parti del corpo.

Il tremore essenziale è la causa più frequente di tremore patologico cronico. A differenza del Parkinson, il tremore essenziale si manifesta durante l’azione e non presenta gli altri sintomi parkinsoniani come rigidità e lentezza dei movimenti.

La sclerosi multipla può causare diversi tipi di tremore, spesso invalidante, insieme ad altri sintomi neurologici variabili. Malattie cerebellari, che colpiscono il cervelletto, causano tremore intenzionale e problemi di coordinazione.

Disturbi metabolici come ipertiroidismo, ipoglicemia, insufficienza epatica o renale possono tutti manifestarsi con tremore. Alcune forme di distonia, disordini del movimento caratterizzati da contrazioni muscolari involontarie, possono associarsi a tremore.

Condizioni genetiche rare come la malattia di Wilson (accumulo di rame nell’organismo) o alcune atassie ereditarie possono avere il tremore tra i sintomi principali.

La valutazione medica dei tremori

Quando ci si rivolge al medico per un problema di tremore, la valutazione inizia con un’accurata anamnesi: il medico raccoglie informazioni su quando è iniziato il tremore, in quali circostanze si manifesta, se è progressivo, se ci sono fattori che lo migliorano o peggiorano, e sulla presenza di altri sintomi.

L’esame obiettivo neurologico valuta le caratteristiche del tremore (frequenza, ampiezza, parti del corpo coinvolte), verifica se è presente a riposo, durante il mantenimento di una postura o durante i movimenti, e ricerca altri segni neurologici.

Gli esami di laboratorio possono includere emocromo completo, funzionalità tiroidea, glicemia, funzionalità epatica e renale, dosaggio di elettroliti e, in casi selezionati, dosaggio di vitamina B12, rame e ceruloplasmina.

Esami strumentali come la risonanza magnetica cerebrale possono essere richiesti per escludere lesioni strutturali. L’elettromiografia può essere utile per caratterizzare meglio il tremore. In alcuni casi possono essere necessari esami più specifici come la DaTSCAN per valutare il sistema dopaminergico nel sospetto di parkinsonismo.

In base ai risultati, il medico può indirizzare verso uno specialista neurologo per approfondimenti diagnostici e impostazione della terapia più appropriata.